#la bollente
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LA PATATA BOLLENTE (1979) dir. Steno Bernardo Mambelli, nicknamed "il Gandi", is an Italian Communist Party militant and pugilist working at a Milanese paint factory. One night, Bernardo comes across a fascist gang beating a young man and jumps in to rescue him. After bringing him to his house and tending to his wounds, he learns that the man, Claudio, is gay. With nowhere to go and recovering from the assault, Claudio starts living at Bernardo's house, and a series of typical misunderstandings lead his comrades, his nosy landlady, and his girlfriend Maria, to assume they are together. (link in title)
#la patata bollente#hot potato 1979#lgbt cinema#gay cinema#italian cinema#lgbt#gay#italy#lgbt movie#gay movies#italian film#lgbt film#italian movies#gay film#lgbt media#gay media#queer cinema#european cinema#steno#massimo ranieri#massimo ranieri!!!!#Renato Pozzetto#edwige fenech#1979#70s#1970s#70s movies#70s cinema#70s film#1970s movies
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Bollente
Ho questa abitudine malsana di farmi il the bollente.
E di ustionarmi la lingua ogni volta.
Fortuna che non faccio il sommelier.
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I do think that more people should watch gay movies from the '70s because there is SO MUCH more than people think.
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Oggi PiLLo prova a fare il bollito per la prima volta pregate per me
#Sapevate che c'è una differenza tra il lesso e il bollito#Nel lesso la carne va messa in acqua fredda e poi viene cotta mentre l'acqua si scalda#Se vogliamo fare il bollito classico la carne va aggiunta all'acqua già bollente tipo la pasta#MA io voglio pure il brodo quindi farò il lesso#Yippee brodo#bookmark'd
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Mi manca...
Lo zoccolare fino in spiaggia con mia madre che mi diceva "cammina bene alza quei piedi"...pinoli per terra da schiacciare con i sassi...
l'odore della siepe di caprifoglio dalla pensione trieste al bagno emilio e quello dei giornali dell'edicola, misto a quello del mare e degli abbronzanti e della piadina...
la cuffietta bianca della piadinara...quella anziana, la prima ..che faceva le piade tirate a mattarello con il bordo frastagliato e il pezzetto di carta marroncina per portarle via ...
la luce bianca del mattino e la bassa marea con le righe della sabbia sotto i piedi, i buchini dei cannolicchi e schivare i granchi
fare capannella con il tettuccio del lettino e il telo, il caldo sulla pelle...l'odore dell'abbronzante e il libro con sabbia tra le pagine...
e aspettare le 11 che non arrivavano mai per il bagno... il freddo dell'acqua al primo tuffo o l'andare giù piano piano con tutta la pelle d'oca... i rumori attutiti quando si è sott'acqua.... il cretino di turno che ti slaccia il bikini...le spalle di mio padre per salirci a fare i tuffi...
correre sulla sabbia bollente saltellando tra un'ombra e l'altra... stendersi al sole senza fare la doccia e sentire la pelle tirare con il sale che brucia appena sulla pelle un po' scottata sulle spalle ...
il fastidio della sabbia tra le dita e lavarsi i piedi nel rubinetto sotto le docce aspettando con il costume in mano per sciacquare anche quello...il profumo dello shampoo e il rigagnolo di schiuma e acqua sulla sabbia...
il cemento rigato e rosso e bollente della banchina del porto con le barche che partivano da Milano Marittima per la gita a Rimini e la voglia di tuffarsi lì ma la mamma non voleva...e stare in equilibrio sul muretto tra la banchina e gli scogli ad aspettare gli schizzi delle onde,
il mare grosso i rari giorni che faceva temporale e a fare il bagno tuffandosi dentro le onde e ci si riempiva il costume di sabbia..
la pizza che faceva la sorella della vedova di Emilio alle cinque...e io le confondevo poi sempre quelle due...la Maria e l'Anna
Il rullo per tirare il campo da bocce e il barattolo bucato con il talco per fare le righe...e le premiazioni delle gare al pomeriggio e se le coppie erano miste io ero un po' gelosa se mio padre giocava con la mamma della cecilia perchè era così bella...
e guardarti da lontano mentre giocavi a calcio sporco di sabbia dappertutto e cominciare a scoprire quell'emozione nuova quell'attrazione mai provata... ecco cosa vuol dire innamorasi...il dondolo dell'Hotel Miramare dove per la prima volta ho capito che potevo anche godere del mio corpo...
I giardini del tennis con la terra rossa e la giostra e l'odore dei pini...
le tonde alla sera su e giù per viale Roma e baci infiniti sulle panchine, le feste al Giardino D'Estate con Gianni Togni che cantava Luna..e le puntate all'ippodromo di Cesena e le gite al Parco Naturale che mi sembrava così lontano...
Gli amici che poi non avresti rivisto più, quelli che rivedi solo lì...e quelli che sono ancora con me ......il primo primissimo bacio sul dondolo della casa in affitto ...
il rumore degli aerei con la pubblicità...la pizzeria da Duilio e il cinema Italia all'aperto ...le lacrime quando era ora di tornare e il grano nei campi era già mietuto e le arature portavano l'autunno...
Mi manca la felicità pura e spensierata di quel periodo quando ancora tutto poteva essere e ogni cosa era nuova e da scoprire ...e che non è stata mai più.
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Tu non meriti un bravo ragazzo, uno che ti sfiori come fossi una bambola di cristallo. Che ti adori con timidezza come se tu fossi una regina, irraggiungibile Dea...Tu non meriti un uomo che ti metta sul piedistallo diventando tappeto per i tuoi tacchi maliziosi...Tu sei vulcano selvaggio, fuoco liquido, carne bollente...Meriti un uomo che ti vizi con una pacca sul culo ogni volta che ti passa vicino,uno sempre pronto a baciarti contro il muro con la sua gamba fra le tue, a scoprirti la spalla baciarti tutto il collo,a infilarti la mano fra le cosce farla salire senza fermarsi,col desiderio sempre pronto per riempirti ovunque...Un uomo che non viva l'orgasmo come fosse un traguardo,ma come base di partenza per spremere da Tela lussuria sfrenata che ti agita dentro, per farti sentire quella che sei in certi momenti, uno che ti prenda e strapazzi per trascinarti altrove...e poi ti lasci sul letto travolta e stravolta, come una zattera in mezzo all'oceano dopo la tempesta.Sei troppo femmina per un maschio qualsiasi...Tu non meriti un bravo ragazzo, sarebbe uno spreco...
Riccardo Tango Alfieri -
@jojojoshouse
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“Ti amo” pensò di dirgli, ma il suo cuore era ancora un codardo “Ti amo, ti prego resta… anche se sono l'opposto di ciò che tu sei." Le parole continuavano a ribollirgli nel petto come lava, senza mai emergere in superficie. Avrebbe di nuovo fatto un disastro, confessandosi? Il rifiuto dell'ultima volta ancora lo terrorizzava. … ma Aziraphale conosceva tutte le lingue del mondo. Il francese… non proprio. Tuttavia aveva imparato ad interpretare i silenzi di Crowley, i suoi gesti attenti, il suo linguaggio segreto. Le sue dita si insinuarono sotto il colletto della camicia di Crowley lasciando una traccia bollente sulla sua pelle. Scese piano, carezzandogli la schiena… ticchettando sulle scapole. "Ti andrebbe di liberare le ali?" chiese all'improvviso. [Aziraphale x Crowley | Rating arancio | Post Stagione 2]
#good omens#crowley#aziraphale#ineffable husbands#aziracrow#good omens fanfiction#Blackbird#l'ho postata su ao3 e efp ed ho dimenticato di postarla du Tumblr#raga non ce la fo a biate pietà
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È brutto quando vorresti dire un sacco di cose ma non trovi l'occasione... Il momento e forse nemmeno il coraggio... È brutto quando i pensieri si aggrovigliano nella testa e non riesci più a metterli in fila indiana e decidere quali tenere e quali lasciare andare... È tremendo avere un tarlo in testa che ti mangia ogni sogno... È brutta la solitudine del non sentirsi capiti... Stanotte ho davanti ancora più di 6 ore di lavoro... Ore di silenzio... Ore dove le mancanze risuonano forti dentro l'anima... E penso che vorrei solo fare un bel bagno... Un bagno bollente... In cui affogare tutte le mie incertezze... Un bagno profumato per coccolarmi un po'... Darmi quell'amore che mi è sempre negato... Lo farei al buio con qualche candela... E magari un bicchiere per affogare la mia pena... Invece sono qui con il mio cuore in mano... Che cerco di spiegargli quello che nemmeno a me è chiaro... Di fargli capire che con il suo palpitare, finiremo entrambi per farci del male... Dopo un discorso molto animato, abbiamo deciso che d'ora in poi, chiederà il permesso... Prima di vibrare impunemente nel mio petto...
~ Virginia ~
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"La stessa acqua bollente che ammorbidisce una patata, indurisce un uovo.
È questione di che pasta sei fatto, non delle circostanze."
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Ti aspetto per il buongiorno
Ho preparato il nostro caffè. L'ho fatto col cuore e come piace a te: nero e bollente. Con un cucchiaino di miele e un goccio di latte. Di fianco alla tazzina, sul piattino, tre biscotti integrali. Ti tengo a dieta, perché ti amo. Anzi, di più: ti voglio bene. E ti circondo di attenzioni, di piccole e semplici cure che ti facciano sentire sereno, soddisfatto e il vero, unico centro del mio mondo.
Di quanto siano importanti tutte queste dolcezze ti rendi conto solo quando sono fuori casa per qualche giorno. Me l'hai confessato. E mi hai resa felice. Perché il cuore dell'universo è quello che tu sei, per me. T'ho preparato solo tre biscotti. Però di converso, lavata e molto profumata, ho scoperto il mio petto, desiderosa e maliziosa. Spudorata, lo offrirò alla tua vista sorridendo, affinché quando dopo il caffè sentirai sicuramente ancora fame, potrai tuffarti su di me e mangiarmi i seni.
Mi solleverai e mi porterai di sicuro a letto per saziarti di me. Io ti tempesterò il petto di pugni debolissimi, gridandoti: “lasciami… non voglio” quando invece non cerco altro… Mentre desidero che del mio amore e di me tu non smetta mai di avere bisogno. Perché anch'io ti voglio sempre, costantemente. Ti curo anche quando non ci sei. Organizzo e preparo diligentemente il tuo mondo e le tue cose di maschio. Lo faccio in maniera discreta e scrupolosa.
Sono egoista e precisa, al fine ultimo di legarti a me, perché ti voglio solo mio. Perché tu senta durante la tua giornata il bisogno di mandarmi un messaggio, di farmi sapere che anche tu mi pensi. "Ehiiiii, ti alzi o noooo? Schiodi il tuo culo dal letto? Non basta un supplemento di cinque minutiiii? Vieni qui per favoreeee, che il caffè si raffreddaaaaa?" E nel frattempo ti desidero un po’ di più. E scopro un po’ più il mio seno, nell'attesa dei tuoi occhi avidi su di me…
RDA
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Sì, vero, ma io personalmente, magari sbagliando, a parità di moto, anche con un team cliente trovo più competitivo Marc anche se vecchio e acciaccato vedendo cosa fa con una moto vecchia, ma nuovissima per lui ( i giornalisti non sottilineano mai abbastanza quanto è difficile adattarsi a una moto nuova e lui si è adattato bene pronti via a una moto opposta a quello che ha guidato una vita) e con un team come gresini che, davvero, con tutta la simpatia non ha le maestranze di un team ufficiale o un pramac e si guarda solo lui già adesso, figurati su una moto ufficiale, se fossi Lenovo e compagnia mi girerebbero i coglioni a elica che io pago fior fiori di milioni e fanno vedere solo il team cliente, poi farei i conti, però, di nuovo i soldi non sono miei + io ho l'unpopular opinion che sarà più "problematico" per la vita interna del team Jorge "insinuo che Ducati mi sabota" Martin che uno come Marc che sarà anche una iena ma è intelligente e sa fino a che punto spingersi "politicamente" soprattutto ora in "vecchiaia", io avrei preso l'elemento che rompe i coglioni di meno, perchè uno che insinua IN PUBBLICO il gomblottoh sono certa che dietro è un rompicoglioni mai finito. Marc è più furbo e così lo carichi a pallettoni.
L'unica cosa che ha senso è il voler tenere sereno Pecco che dicono soffra Marquez ma storicamente Francesco rende di più quando si sente sotto pressione e sente di avere qualcosa da dimostrare e sono lì per vincere alla fine della fiera
So according to la Gazzetta dello Sport Ducati chose Jorge Martin for 2025
#motogp#di base martin è forte non dico di no but i rate marc higher e martin mi sa di rompicoglioni e io darei la patata bollente ad altri e io ho#lo squadrone marquez e bagnaia E fatturo che nessuno è lì solo for the love of the game checchè ne dicano#gresini con marc è il team più florido economicamente ora
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Ero lì, in quell'abbraccio senza fine, con il cuore in panne e gli occhi persi nel suo desiderio.
Le mie labbra si poggiarono lentamente sulle sue, socchiuse, in attesa di me. Fu lava bollente la sua saliva nella mia bocca, fu dominio la sua lingua che incessante mi perlustrava a fondo, come a non colmarsi mai. E lo stesso fu per me. Assaggiare il suo calore, il suo aroma di maschio accesero scintille nei miei sensi. E non ci fu più inizio, né fine, né confine, né limite per la nostra pelle, per le nostre mani, che freneticamente cercavano il piacere assoluto, senza remore, in una nudità dell'anima che spalancò l'abisso, per poi risalire senza tregua, avvinghiati di pensieri e di braccia, uniti, in un crescendo senza fine alla meta, fino all'agognato traguardo, insieme fino all'estasi profonda, intensa, unica, fino alla sublimazione totale. E poi lentamente ritornare, trasformando gli ansimi interrotti in respiri autonomi, in un tempo di stasi, di meraviglia reciproca. Tua, Mio... ♠️🔥
- Luana Valeri -
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Come ho fatto io a venire su senza disturbi alimentari con mia madre che ritiene che "sei anche magra magra" sia un complimento, proprio non lo so. Fa ridere perché era una stramaledetta di foto di me bagnata fradicia dal temporale, avevo la faccia di una che avrebbe tirato una bomba nucleare sul belgio intero. Forse il mio cervello era troppo occupato a processare gli altri traumi che mi hanno cortesemente passato dalla nascita, come fosse il giochino della patata bollente. E spero che la mia testa processi ancora a sto punto, perché poi non è che queste cose non mi tocchino per nulla, del resto ci sto pensando a distanza di tre giorni.
Come diceva mia nonna ogni volta che vedeva berlusconi in tv "non ho più parole, solo bestemmie".
#ma perché i genitori non se ne vanno in terapia prima di mettere al mondo un povero sfigato#sapessi nonna chi c'è ora al governo bestemmieresti sicuro
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"Anche quando sei sola devi prenderti cura di te stessa.
Quando mangi da sola, metti una bella tovaglia, piatti e posate, prepara un buon pasto, versati un bicchiere di vino.
Non accendere la radio, ascolta piuttosto un po' di musica. Vestiti sempre elegante, profumati, truccati ma non troppo.
Quando esci metti dei gioielli, togli sempre una spilla, un anello, un braccialetto.
Meno è meglio di troppo. Bisogna sempre avere fiori in casa.
Non sentirti in imbarazzo a bere qualcosa da sola in un bar, andare al ristorante, al cinema, a teatro. Non lamentarti perché sei sola, goditi il caffè bollente, l’umorismo del film che stai per vedere, e se ci riesci scrivi, scrivi lettere, scrivi poesie, libri, se puoi, non pensare a ciò che non hai avuto. "
C. Schneck
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La verità è che vivo nel tormento invisibile della mia stessa vergogna. In un fragile momento di vulnerabilità, ho abbassato le difese e ho permesso ad un'estranea di attraversare il confine della mia esistenza, come un'ombra sottile che scivola sotto il fondo di una porta.
Avevo un disperato bisogno di essere visto, di essere capito, e ho abbracciato quella presenza come se fosse l’unico faro, un lumicino di speranza nell'oscurità di una tempesta interiore.
Le onde del mio tormento si infrangevano con furia, ma lei brillava come un'ancora, un miraggio di stabilità. Questa persona mi ha regalato un'illusione di pace e sicurezza, facendomi credere di essere finalmente al riparo dalle mie paure.
È stato come un caldo abbraccio, come il primo sorso di una tazza di tè bollente durante una giornata grigia e uggiosa, un conforto inaspettato che riscaldava l’anima.
E così, lentamente, è diventata una dipendenza. Come un veleno subdolo e dolce che ha messo radici dentro di me, facendomi credere che senza di lei nulla avesse più senso. Mi sono lasciato cullare da quella fantasia di libertà, come se tutto fosse finalmente a portata di mano, come se per la prima volta mi sentissi capito, apprezzato, accolto.
E ho desiderato rimanere lì, in quell'illusione.
Non volevo spezzare l’incanto, non volevo guardare in faccia la realtà. Eppure, dietro la dolcezza, c'era sempre il sibilo della paura: paura di affezionarmi troppo, di perdere tutto in un battito di ciglia.
Mi sono trovato intrappolato tra il desiderio di avvicinarmi e il terrore di essere abbandonato, come un topo in trappola, aggrappato a un legame che sapevo fragile.
E poi, senza preavviso, quella persona si è dissolta come fumo, lasciandomi da solo a fare i conti con la mia ingenuità e con le macerie dei miei errori. Ma in tutto questo, se c'è una lezione amara che ho imparato, è che non posso portare da solo il peso di ogni colpa.
Non posso continuare a punirmi per aver aperto il cuore, per aver creduto, anche solo per un attimo, che potesse essere vero. Se ho ceduto, è perché qualcuno ha saputo danzare sulle mie fragilità, ha sfiorato i miei sentimenti e, anche se inconsapevolmente, ha scelto di fare leva sulle mie paure, lasciandomi indifeso.
E ora, mi prometto di non dimenticare. Di riconoscere chi, con una maschera di gentilezza, si muove nell'ombra agendo con una sottile sagacia, cercando di toccare le vulnerabilità altrui per soddisfare i propri bisogni nascosti.
E mi auguro, con dolcezza, di non dover più incrociare la strada di chi trasforma la fiducia in un'arma.
Questa, forse, sarà la mia salvezza.
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